Vaccinazione antitetanica dei lavoratori, sì o no? Con una certa regolarità ci capita di ricevere domande a riguardo nelle situazioni più disparate. Proviamo a vedere meglio insieme come stanno effettivamente le cose.
La classica richiesta che ci viene fatta è la seguente: “dove sta scritto?”. Cioè ci viene chiesto di indicare dove è previsto nel Testo unico sulla sicurezza l’obbligo di sottoporre a vaccinazione antitetanica per alcune mansioni.
Qualcuno potrebbe obiettare che non è previsto dalla legge nessun obbligo di vaccinazione antitetanica per i lavoratori, quando in realtà non è così. Infatti, sebbene nel D.Lgs 81/08 non vi sia questa indicazione. Tale obbligo è rinvenibile in altre norme.
La vaccinazione antitetanica è infatti obbligatoria in accordo a quanto disposto dalla Legge del 5 marzo 1963 nr. 292 per le categorie di lavoratori che si ritenevano al tempo più esposte all’infezione tetanica.

ll tetano è una malattia infettiva acuta non contagiosa, il batterio si trova soprattutto nel terriccio, nel letame, nell’asfalto e nel tratto digerente di alcuni animali (soprattutto equini ed ovini).
La malattia di per sé non è infettiva. In Italia, ogni anno, si registrano circa 100 morti, tra adulti ed anziani.
La vaccinazione antitetanica, generalmente, consiste in una semplice iniezione praticata per via intramuscolare nel braccio;
Il ciclo di base comprende tre dosi, di cui le prime due praticate a distanza di circa due mesi l’una dall’altra e la terza a distanza di 6-12 mesi dalla seconda. Ulteriori richiami devono essere effettuati con cadenza decennale, superati i 10 anni sarà sufficiente effettuare una sola dose come richiamo
Nel caso in cui si ignori la propria situazione vaccinale e non si disponga di un libretto vaccinale, è possibile richiedere gratuitamente, presso l’Anagrafe Sanitaria del comune di residenza il rilascio del certificato delle vaccinazioni eseguite. In mancanza di queste informazioni è possibile effettuare un esame ematico (tramite il proprio medico curante) con ricerca di anticorpi anti-tetano.
La vaccinazione è obbligatoria in Italia per alcune categorie di lavoratori e lavoratrici più esposti ai rischi dell’infezione (Legge 5 marzo 1963 n. 292). Anche il rischio biologico negli ambienti di lavoro prevede la somministrazione.

Sapevi che tutti i lavoratori devono svolgere periodicamente la visita medica?

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È resa obbligatoria la vaccinazione antitetanica per le seguenti categorie di lavoratori dei due sessi più esposti ai rischi dell’infezione tetanica: lavoratori agricoli, pastori, allevatori di bestiame, stallieri, fantini, conciatori, sorveglianti e addetti ai lavori di sistemazione e preparazione delle piste negli ippodromi, spazzini, cantonieri, stradini, sterratori, minatori, fornaciai, operai e manovali addetti alla edilizia, operai e manovali delle ferrovie, asfaltisti, straccivendoli, operai addetti alla manipolazione delle immondizie, operai addetti alla fabbricazione della carta e dei cartoni, lavoratori del legno, metallurgici e metalmeccanici. Per tali lavoratori la vaccinazione è resa obbligatoria a partire dalle nuove leve di lavoro;

Di seguito si riportano le categorie di lavoratori soggette a vaccinazione antitetanica:

  • operai addetti alla manipolazione delle immondizie;
  • operai addetti alla fabbricazione della carta e dei cartoni;
  • lavoratori del legno;
  • metallurgici e metalmeccanici;
  • lavoratori agricoli, pastori, allevatori di bestiame;
  • stallieri, fantini;
  • conciatori;
  • sorveglianti e addetti ai lavori di sistemazione e di preparazione delle piste negli ippodromi;
  • spazzini, cantonieri, stradini;
  • sterratori;
  • minatori;
  • fornaciai;
  • operai e manovali addetti all’edilizia;
  • operai e manovali delle ferrovie;
  • asfaltisti;
  • straccivendoli;
  • personale delle ferrovie.

Il medico competente deve procedere alla raccolta di un consenso informato, esplicito, personale e specifico. Ancora, consapevole e documentato oppure del rifiuto alla vaccinazione.
il richiamo va effettuato ogni dieci anni.
Le misure di sicurezza vanno attuate dal datore di lavoro anche contro la volontà del lavoratore.
Concludiamo questo articolo dunque chiarendo che la vaccinazione antitetanica dei lavoratori è assolutamente prevista ed in diversi casi obbligatoria.

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