Tra responsabilità e oneri, la sicurezza aziendale secondo la “migliore scienza ed esperienza”

Una corretta valutazione del rischio aziendale, oltre a garantire una migliore e maggiore protezione in favore dei lavoratori dalle insidie del caso, consente di prevenire molteplici situazioni di criticità e pericolo reale, concreto e potenziale che potrebbero generare infortuni o malattie professionali.

IN QUALI TERMINI OCCORRE FARE PREVENZIONE?

Un’adeguata gestione del rischio sul lavoro e l’adozione dei dispositivi di protezione individuali (DPI) e collettivi (DPC), consoni all’attività svolta, limitano l’insorgere di malattie ed infortuni.

Sostenere un costo o investire in un sistema di sicurezza aziendale sul lavoro tutela le figure apicali, nonché le figure-chiave responsabili della sicurezza sul lavoro, facenti parte dell’organigramma aziendale, assicurando all’azienda anche numerosi vantaggi di tipo economico.

Investire sulla salute, sulla sicurezza sul lavoro, sulla prevenzione e sulla protezione limita o elimina:

  • la responsabilità civile (risarcimento del danno, azioni di rivalsa dell’INAIL …)
  • la responsabilità penale (condanne restrittive alle libertà personali del reo e sanzioni pecuniarie)
  • la responsabilità amministrativa disciplinata dal D. Lgs 231/01 con la previsione di sanzioni pecuniarie, variabili da un minimo di € 25.800,00 ad un massimo di € 1.549.000,00, e/o interdittive (chiusura o sospensione attività, revoca di autorizzazioni, licenze o concessioni funzionali alla commissione dell’illecito …).

Questo significa che il datore di lavoro risponde degli infortuni non solo quando non adotti misure adeguate per la sicurezza degli operatori, ma anche quando non vigila sull’effettiva applicazione delle misure di sicurezza da parte dei dipendenti. L’unico caso in cui può essere esclusa la responsabilità del datore di lavoro è quando il comportamento del dipendente assume i caratteri dell’abnormità e dell’eccezionalità (Corte di Cassazione n. 9199/2012).

Occorre sul punto distinguere anche gli oneri legati alla sicurezza. Si tratta infatti di costi aziendali che il datore di lavoro deve sostenere per attuare le misure obbligatorie per legge relative alla gestione del rischio proprio connesso all’attività svolta e alle misure operative gestionali. In pratica, gli oneri aziendali fanno riferimento ai costi derivanti dal DVR (documento di valutazione dei rischi) della singola impresa. Questi ultimi comprendono: dispositivi di protezione individuale DPI, sorveglianza sanitaria, gestione delle emergenze, formazione, informazione e addestramento, servizio di prevenzione e protezione dai rischi.

Vorresti conoscere quali responsabilità ha il datore di lavoro nei confronti dei dipendenti?
Contatta Meleam al 800 621 247.

MA CI CHIEDIAMO ANCHE SE ESISTA O MENO UNO STANDARD DI SICUREZZA CHE IL DATORE DI LAVORO DEVE GARANTIRE.

Il Testo Unico 81/08 non individua un modello da seguire pedissequamente. L’assenza di indicazioni ha indotto la giurisprudenza a coniare il concetto di “massima sicurezza sul lavoro possibile” lasciando al datore di lavoro il compito di offrire misure e tecniche di sicurezza secondo la “migliore scienza ed esperienza”. In virtù della sua posizione di garante, a norma dell’art. 2087 c.c. “l’imprenditore è tenuto ad adottare nell’esercizio dell’impresa le misure che, secondo la particolarità del lavoro, l’esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro”.

Pertanto, dopo un’attenta e ponderata valutazione dei rischi presenti nell’ambiente di lavoro, il datore di lavoro è libero di scegliere le misure di sicurezza sul lavoro più idonee pur rimanendo, allo stesso tempo, obbligato ad adottare standard elevati di salute e sicurezza sul posto di lavoro senza bilanciarne ed analizzarne costi e benefici da cui dovrà decisamente prescindere. Di conseguenza, il datore di lavoro, qualora possa scegliere tra diversi sistemi di prevenzione e sicurezza sul lavoro, è tenuto ad adottare quello più idoneo a garantire un maggior livello di salute e sicurezza sul lavoro consapevole che la sicurezza sul lavoro è da considerarsi a tutti gli effetti una voce di spesa imprescindibile.

Tra l’altro, alcuni studi di settore hanno rilevato al riguardo che le società che rispettano la normativa sulla sicurezza nella modalità anzidetta hanno una produttività maggiore proprio perché il personale avverte un maggior senso di protezione e sicurezza.

Avv. Anna Verriello

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