La Legionella pneumophila è un batterio gram-negativo appartenente al genere Legionella, diffuso nell’ambiente, Si tratta di un microrganismo è ubiquitario, che predilige condizioni caldo-umide (oltre i 25°C) e colonizza particolarmente ambienti ricchi di acqua. (laghi, canali, piscine, impianti di idromassaggio, serbatoi)
La Legionella pneumophila è il principale agente di una malattia chiamata legionellosi.

Il bersaglio principale di questo batterio è rappresentato dall’apparato respiratorio (da cui il nome “pneumophila”, che significa “amante dei polmoni”). La malattia si manifesta principalmente attraverso una polmonite acuta (il quadro sintomatologico è riconducibile ad una malattia nota anche come malattia dei legionari). In mancanza di un trattamento adeguato, questo quadro clinico può evolvere verso un graduale peggioramento, rivelandosi talvolta letale (tasso di mortalità complessivo: 10-15%).

Oltre alla legionellosi, la Legionella pneumophila può causare:

  • Febbre di Pontiac: forma simil-influenzale, a decorso benigno. In questo caso, l’infezione da Legionella pneumophila si presenta come una malattia acuta autolimitante, senza polmonite, dopo un periodo di incubazione di 24-48 ore. L’infezione può manifestarsi anche in forma subclinica, cioè senza la comparsa di sintomi.
  • Sindrome extra-polmonare: è causata dalla diffusione della Legionella pneumophila dal sistema respiratorio al corpo; possibili sedi d’infezione extra-polmonari sono il cuore, il sistema nervoso centrale, il fegato e l’intestino.

I fattori determinanti l’una o l’altra espressione clinica (febbre di Pontiac, malattia dei legionari e legionellosi extra-polmonare) sono ancora oggetto d’indagine scientifica.

Quali sono le fonti di infezione?

Le infezioni da Legionella pneumophila sono spesso correlate alla contaminazione di impianti di distribuzione dell’acqua potabile per uso domestico o industriale. Ambienti come serbatoi, le cisterne e le tubature possono agire, infatti, come amplificatori del microrganismo. Da qui, la Legionella pneumophila può diffondersi soprattutto negli ambienti nosocomiali o collettivi chiusi come: reparti ospedalieri, siti industriali, alberghi, palestre, centri benessere, campeggi, esposizioni commerciali, navi da crociera, sale riunioni e residenze private.

Come si contrae l’infezione da Legionella pneumophila?

Il contagio da Legionella pneumophila si verifica in seguito all’inalazione di aerosol contaminato (sospensione di particelle liquide o solide in aria).
Le goccioline contaminate da Legionella pneumophila si possono formare: spruzzando l’acqua, facendo gorgogliare aria in essa o per impatto su superfici solide.

Lotta e prevenzione: La situazione in Italia.

Da diversi anni, si assiste ad un incremento rilevante dei casi segnalati di infezione da Legionella – (notifica dei casi che lo ricordiamo è obbligatoria).
In Italia, la legislazione vigente in materia di Legionella ha un quadro normativo da rispettare per tenere sotto controllo e prevenire i principali rischi derivanti dall’infezione da Legionella nei luoghi comunitari.
La normativa sulla Legionella in Italia si fonda essenzialmente su due grandi capisaldi legislativi, ovvero:

  • Decreto Legislativo 81/2008 – Testo Unico sulla salute e la sicurezza sul lavoro;
  • Linee Guida per la prevenzione e il controllo della legionellosi 2015.

Hai bisogno di formare un responsabile autocontrollo haccp?

Acquista il corso

Linee Guida per la prevenzione e il controllo della legionellosi 2015.

Le Linee Guida Ufficiali rilasciate dal Ministero della Salute riguardano nello specifico le misure più adeguate alla prevenzione e il controllo della Legionellosi e rappresentano il più importante riferimento normativo nazionale in tema di Legionella.
All’interno, sono indicate le procedure da mettere in atto da parte gestori di strutture turistico-ricettive e termali e per i laboratori di diagnosi microbiologica e controllo ambientale.

Linee Guida si articolano in 6 capitoli.

  • Aspetti generali (Capitolo 1): in questa parte, sono definiti gli aspetti generali che riguardano la “Legionellosi”, le fonti di infezione, le modalità di trasmissione della Legionella, la frequenza e relativi sintomi, e le diagnosi di laboratorio per la ricerca del batterio in campioni umani o ambientali.
  • Sorveglianza e indagine epidemiologica (Capitolo 2): in questa parte viene esplicitato il sistema di notifica e tutte le procedure per la notifica dei casi all’interno del registro nazionale della Legionellosi.
    Le Linee Guida del 2015 contengono anche il Protocollo di controllo del Rischio Legionellosi che si articola in 3 fasi correlate e sequenziali, ovvero:

    • Valutazione del Rischio Legionella;
    • Gestione del Rischio;
    • Comunicazione del Rischio.

Completano le linee guida indicazioni specifiche rivolte ai gestori di strutture sanitarie, ricettive e termali in merito a:

  • Metodi di prevenzione e controllo della contaminazione all’interno del sistema idrico (capitolo 4);
  • Indicazioni per progettare, realizzare e gestire gli impianti (capitolo 5);
  • Definizione dei rischi associati alle attività professionali (capitolo 6).

Legionella nel D. Lgs. 81/2008

Altro importante riferimento normativo per la gestione del rischio legionellosi è il Decreto Legislativo 81/2008 che disciplina la sicurezza e la salute dei lavoratori sui luoghi di lavoro, esaminando tra l’altro i reali rischi derivanti da agenti biologici.
All’interno del decreto, sono previste una serie di misure e indicazioni obbligatorie per i datori di lavoro al fine di prevenire il rischio di contagio da Legionella negli ambienti di lavoro.
La Legionella pneumophila e le altre specie di legionelle patogene per l’uomo (Legionella Spp.) sono state classificate come agente biologico del gruppo 2, all’interno del Titolo X (Esposizione ad agenti biologici) e l’allegato XLVI
Si tratta di “un agente che può causare malattie in soggetti umani e costituire un rischio per i lavoratori; è poco probabile che si propaga nella comunità; sono di norma disponibili efficaci misure profilattiche o terapeutiche”.
Ai sensi dell’art. 271 del Testo Unico, il datore di lavoro ha l’obbligo di valutare il rischio effettivo di Legionellosi in tutti i luoghi di lavoro ricadenti sotto la propria responsabilità e, dunque:
• Redigere il Documento di Valutazione del Rischio Legionella;
• Mettere in atto opportune misure protettive e preventive commisurate al rischio valutato.
Cosa succede se vengono disattesi questi obblighi? Sia la mancata compilazione del dvr legionella che la violazione dell’obbligo ad adottare un adeguato sistema di controllo e gestione del rischio sono passibili di sanzioni di tipo penale e civile.

Altri obblighi di legge

All’interno della legislazione nazionale, la Legionella viene trattata in ulteriori disposizioni all’interno di atti che regolamentano settori specifici:
• Decreto Legislativo n. 31/2001 “Attuazione della direttiva 98/83/CE relativa alla qualità delle acque destinate al consumo umano”;
• Accordo del 27 Settembre 2001 nella Conferenza Permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano, con oggetto la tutela e la promozione della salute negli ambienti confinati, che cita la Legionellosi come patogeno con effetti sulla Indoor Air Quality;
• Accordo del 5 Ottobre 2006 nella Conferenza Permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano, relativo alla definizione di protocolli di manutenzione predittiva degli impianti di climatizzazione, che considera la Legionella un requisito che definisce le condizioni igieniche di un impianto.

La Legionellosi è soggetta alla notifica obbligatoria nella classe II secondo le indicazioni contenute all’interno del DM 15/12/1990 e della Circolare Ministeriale del 29/12/1993, nonché ad un sistema di sorveglianza speciale (dal 1983), con sede presso l’Istituto Superiore di Sanità (ISS).

Sanzioni

In caso di non osservanza delle disposizioni normative di cui sopra, si può incorrere nelle seguenti sanzioni
• Una ammenda pecuniaria fino a 6.600 €, per ogni obbligo non soddisfatto;
• Arresto fino ad 8 mesi;
• Chiusura della struttura o sospensione definitiva dell’attività imprenditoriale.

Se necessiti di formare un responsabile autocontrollo HACCP, contatta Meleam al numero verde: 800 621 247.