Con il termine Movimentazione Manuale dei Carichi, spesso abbreviato dall’acronimo MMC, si intendono tutte le attività che comportano:
- Sollevare
- Deporre
- Spingere
- Tirare
- Portare
- Spostare
un “carico”, cioè un peso. In effetti il rischio per la salute connesso con attività di movimentazione manuale dei carichi deve essere valutato considerando:
- le azioni di sollevamento e trasporto di pesi
- le azioni di traino o spinta di pesi (ad esempio: carrelli, transpallet manuali, etc.)
- i “cosiddetti” movimenti ripetuti o ripetitivi, cioè quelle attività che comportano movimenti frequenti anche a basso sforzo, in particolare di dita, mani e braccia, tipici ad esempio delle attività di assemblaggio.
MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI (MMC) E D. LGS. 81/08: QUALI I RIFERIMENTI?
Il riferimento legislativo per la valutazione dei rischi da movimentazione manuale dei carichi (MMC) è costituito dal Titolo VI e dall’allegato XXXIII del D.Lgs. 81/08.In particolare, l’art. 168 stabilisce che il Datore di Lavoro, tenendo conto dell’Allegato XXXIII, deve valutare, se possibile anche in fase di progettazione, le condizioni di sicurezza e di salute connesse alle attività lavorative di movimentazione manuale dei carichi (MMC). Per effettuare la valutazione dei rischi da movimentazione manuale dei carichi (MMC) il Datore di Lavoro deve utilizzare, ove applicabili:
- le norme tecniche
- le buone prassi
- le linee guida
Tra i principali metodi di valutazione del rischio da MMC ricordiamo il NIOSH, OCRA e Snook Ciriello.
Tali metodi sono di fatto stati recepiti in alcune norme tecniche, richiamate dallo stesso D. Lgs. 81/08, in particolare le norme:
- UNI ISO 11228-1 relativa alla valutazione del rischio per le attività di sollevamento e trasporto
- UNI ISO 11228-2 relativa alle attività di traino spinta
UNI ISO 11228-3 relativa alla valutazione del rischio per movimenti ripetuti
QUALI SONO I LIMITI DI PESO PER LA MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI (MMC)?
Lavoratori distinti per sesso ed età | Massa di riferimento |
Uomini (18-45 anni) | 25 kg |
Donne (18-45 anni) | 20 kg |

COME SI VALUTA IL RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI (MMC) PER SOLLEVAMENTO E TRASPORTO?
- il primo fattore è ovviamente la massa del carico da sollevare. Quanto più pesante è il carico tanto maggiore è il rischio nelle operazioni di sollevamento e trasporto;
- Il secondo fattore è l’altezza dal suolo dove viene prelevato il carico. Tanto più l’altezza si discosta dalla condizione ottimale, rappresentata da circa 90 cm, tanto maggiore è il fattore di rischio connesso con la MMC;
- Il terzo fattore è rappresentato dallo spostamento verticale che viene fatto con il carico durante il sollevamento. Se non vi sono dislocazioni verticali dall’inizio al termine del sollevamento siamo in una condizione ottimale;
- Il quarto fattore è la distanza con cui viene tenuto il carico rispetto il corpo: più il carico viene tenuto lontano dal corpo, più aumenta il rischio;
- Il quinto fattore è la rotazione del busto. Se durante le fasi di sollevamento e trasporto il tronco effettua anche una rotazione sul piano sagittale, le condizioni di rischio aumentano;
- Il sesto fattore dipende ovviamente dalla frequenza con cui si effettuano i sollevamenti e la movimentazione manuale dei carichi.
COME SI VALUTA IL RISCHIO DA MOVIMENTI RIPETUTI?
Anche le attività lavorative che comportano movimenti ripetuti degli arti superiori possono essere responsabili di molte patologie a carico dell’operatore. Anch’esse rientrano nella definizione di movimentazione manuale dei carichi, ma presentano caratteristiche diversa rispetto alle attività di sollevamento e trasporto e, quindi, anche metodologie di valutazione del rischio specifiche.
Svolgere compiti ripetitivi può comportare una riduzione della produttività e affaticamento: per questo risulta fondamentale una corretta VALUTAZIONE DEL RISCHIO DA MOVIMENTI RIPETITIVI.
Le norme UNI ISO 11228-3 e il Technical Report ISO TR 12295 trattano, appunto, la valutazione del rischio di movimenti ripetuti. La metodologia normalmente si compone di due fasi:
- la prima fase consiste nello screening iniziale basato sull’uso di una check-list proposta dalla norma ISO TR 12295
- qualora necessario, in base agli esiti della prima fase, si prosegue con la seconda, più dettagliata, che rimanda ad affermati e complessi metodi di analisi riconosciuti a livello internazionale, con una espressa preferenza per il Metodo OCRA (Occupational Ripetitive Actions).
COME SI VALUTA IL RISCHIO DA TRAINO SPINTA?
Sempre nell’ambito della movimentazione manuale dei carichi (MMC), anche le azioni di traino spinta determinano potenziali rischi perla salute e sicurezza dei lavoratori.
La valutazione del rischio da MMC dovuto alle azioni di traino-spinta viene svolta applicando la norma UNI ISO 11228-2, che in estrema sintesi prevede due metodi di valutazione:
- un metodo “generale”
- un metodo “specialistico”.
L’approccio cosiddetto “generale” è riconducibile in sostanza al metodo “Snook Ciriello” e si basa sull’utilizzo di tavole-tabelle sperimentali da cui ricavare i valori limite raccomandati da confrontare con i valori misurati delle azioni di traino e/o spinta. Tale metodo per la valutazione del rischio connesso con le azioni di traino spinta richiede di poter misurare la forza richiesta per effettuare tali attività. Il Metodo “specialistico” è un metodo complesso che consente di effettuare la valutazione sulla base dei dati demografici ed antropometrici della popolazione in esame. A causa della sua complessità, di fatto risulta un metodo di scarsa utilità pratica. Per valutare il rischio nelle attività di traino spinta è necessario verificare la forza richiesta per mezzo di specifiche misurazioni, normalmente svolte con un dinamometro.
QUALI SONO I RISCHI PER LA SALUTE DOVUTI ALLA MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI?
La movimentazione manuale di carichi (MMC) può essere la causa dello sviluppo di patologie dovute alla graduale usura cumulativa dell’apparato muscolo scheletrico, in particolare del rachide lombare, riconducibile a operazioni continue di sollevamento o movimentazione. Si affianca, inoltre, il rischio legato al carico stesso che può cadere provocando fratture o contusioni, può essere caldo o tagliente e provocare quindi ustioni o ferite, può essere ingombrante o instabile e impedire la vista di scalini o oggetti che si trovano a terra facendo inciampare chi lo trasporta.
Area Tecnica Meleam
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