Lavoro + Sicurezza = - Morti Bianche

L’incidente a Potenza

Un operato di 18 anni di Potenza è morto mentre lavorava su un macchinario del suo stabilimento che si occupa di trattamento dei rifiuti nella zona industriale di Tito in provincia di Potenza.

L’incidente, avvenuto ieri sera, è stato reso noto stamane ai sindacati.

Le segreterie di CGIL, CISL e UIL hanno proclamato uno sciopero del comparto di igiene ambientale per un’ora su tutto il territorio regionale.

Il segretario lucano della CGIL, Angelo Summa, si è così espresso:

“Non si può morire sul lavoro”

Ha inoltre ricordato che in Basilicata nel 2017 si sono verificati undici incidenti mortali ed il 40% delle pratiche di controllo da parte dell’ispettorato del lavoro “ha accertato gravi irregolarità da parte delle aziende sottoposte a verifica”.

Il segretario della CISL Basilicata, Enrico Gambardella, ha chiesto alla magistratura di:

“Essere rapida, rigorosa e severa nell’accertamento delle responsabilità penali. In attesa di capire le circostanze in cui si è consumata la tragedia è di tutta evidenza che ci sono ancora lacune nella filiera della sicurezza sui luoghi di lavoro, lacune che vanno individuate per evitare ulteriori tragedie”

La UIL, si è invece così espressa:

“E’ davvero inaccettabile, che oggi si debba ancora morire in questo modo. Va fatto di più, serve maggiore impegno e consapevolezza perché i lavoratori e le lavoratrici hanno il sacrosanto diritto di tornare a casa sani e salvi dalle loro famiglie. Nonostante le molte attività di prevenzione svolte sul territorio, siamo ancora una volta a denunciare e a piangere un’altra morte bianca”.

L’incidente Bipan di Bicinicco

Un altro incidente sul lavoro è costato la vita ad un trevigiano residente a Maserada. L’uomo stava lavorando nella ditta Bipan di Bicinicco, in provincia di Udine.

La vittima è Michele Bianco, classe 1964, dipendente di una ditta esterna che stava effettuando alcune lavorazioni nell’impianto di Bicinicco.

Secondo le prime ricostruzioni, sarebbe stato trovato da un mezzo in movimento all’esterno della fabbrica. Sono stati vani i soccorsi da parte del 118.

Anche in questo caso il sindacato è intervenuto:

“Ancora una volta ci troviamo a commentare una morte evitabile, ancora una volta ci troviamo nella condizione di dover portare le nostre condoglianze a una famiglia. La situazione ormai inaccettabile e urge cambiare immediatamente rotta sul tema della sicurezza nei luoghi di lavoro”.

Lo ha affermato il segretario della Fiom Cgil Treviso, Enrico Botter, commentando la morte in Friuli dell’operaio di Maserada:

“A perdere la vita un lavoratore della Mion & Mosole, azienda specializzata nella produzione e installazione di impianti di aspirazione industriale”.

La FIOM provinciale e le RSU di fabbrica hanno immediatamente proclamato lo sciopero in azienda visto quanto accaduto. Sciopero che coincide con la mobilitazione già in atto a livello regionale sui temi della sicurezza, dopo il decesso di un altro lavoratore delle Acciaierie Beltrame a Vicenza nei giorni scorsi.

Domani è stata convocata un’assemblea con i lavoratori della Mion & Mosole. Non si escludono altre iniziative nei prossimi giorni a livello provinciale. Se è vero che i segnali di ripresa ci sono, sarà necessario invertire la rotta e tornare a investire nella sicurezza.

Il Segretario della FIOM CGIL di Treviso ha aggiunto:

“Inutile parlare di innovazione, industria 4.0 e modernità se si muore ancora sul posto di lavoro non appena riaccenna la ripresa economica”.

Intanto la procura di Udine ha disposto il sequestro della benna che ha travolto e ucciso il lavoratore. E’ stata, inoltre, disposta l’acquisizione urgente di documentazione e l’audizione di alcuni testimoni da parte dei Carabinieri e degli esperti dell’azienda sanitaria per ricostruire nel dettaglio l’accaduto.

Il Procuratore capo di Udine, Antonio De Nicolo, si è così espresso:

“La dinamica è al vaglio. Intendiamo disporre l’autopsia in forma garantita, dobbiamo dunque valutare chi iscrivere nel registro degli indagati.

Dobbiamo stabilire se si sia trattato di una tragica fatalità, per cui non è possibile muovere nessun rimprovero di colpa ad alcuno o se, al contrario, si potesse pretendere una maggiore diligenza. Purtroppo le cautele per evitare gli incidenti non sono mai troppe”.