Il Decreto Legge 18 aprile 2019, n. 32 (il cosiddetto decreto “Sblocca Cantieri”), recante “Disposizioni urgenti per il rilancio del settore dei contratti pubblici, per l’accelerazione degli interventi infrastrutturali, di rigenerazione urbana e di ricostruzione a seguito di eventi sismici”, è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale ed è entrato in vigore lo scorso 19 aprile 2019.
Si è già parlato in relazione alle tante modifiche che il decreto legge apporta al Codice dei contratti pubblici. il Decreto Legislativo 18 aprile 2016, n. 50, viene spesso indicato come Codice degli Appalti.
Proprio per l’importanza e la delicatezza del mondo degli appalti, risulta elevato il rischio infortunistico, abbiamo deciso di fare qualche approfondimento mirato per comprendere se sono giustificate alcune preoccupazioni sollevate, ad esempio, dai sindacati confederali che giudicano le modifiche del Codice dei Contratti Pubblici un “salto indietro rispetto a quanto realizzato fino ad oggi”, anche in materia di sicurezza.
Il decreto sblocca-cantieri è un intervento legislativo che, a solo 4 mesi dal precedente, opera un vero e proprio stravolgimento del Codice.
La valutazione che come CGIL evidenziamo è di grande preoccupazione. Siamo preoccupati perché stiamo parlando di una materia di grande importanza, non solo sul piano economico: perché costituisce una fetta importante in termini di PIL, di volume di affari, ma anche perché impatta pesantemente sulle condizioni di chi opera nell’intero sistema, verso cui si scarica tutto il peso della precarietà. In particolare, si assisterà ad una diminuzione generalizzata della compliance legislativa delle aziende in materia prevenzionale: se la concorrenza fra le imprese si baserà sempre più sulla riduzione dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici e più in generale in un abbassamento dei livelli di regolarità e legalità o in veri e propri comportamenti elusivi, non è difficile prevedere che la già difficile situazione -ad esempio- nelle piccole e piccolissime imprese peggiorerà.
Tuttavia non saranno solo i lavoratori a pagare le conseguenze delle misure previste nello sblocca cantieri. Mortificare la qualità dell’appalto significa pregiudicarne complessivamente la progettazione, l’esecuzione e gli esiti. Si pensi alla scelta dei materiali per la realizzazione di un cantiere. Massimo ribasso significa risparmiare anche su questi, con conseguenze che ricadono sull’intera comunità. Così come ricadrà sull’intero sistema economico la scelta di liberalizzare di fatto il dumping fra le imprese stesse, anzi privilegiando proprio quelle che attraverso meccanismi scorretti riusciranno a concorrere col minor prezzo.
Fonte: www.puntosicuro.it