Imparare dagli errori: anidride carbonica e monossido di carbonio

Numerosi sono gli incidenti avvenuti in ambienti confinati che sono correlati all’esposizione all’anidride carbonica ed al monossido di carbonio. Esaminiamo alcuni incidenti, le caratteristiche delle sostanze ed i fattori di rischi degli ambienti confinati.

Molti incidenti dipendono anche da una scarsa consapevolezza dei rischi e dei pericoli correlati al contatto con alcuni agenti chimici pericolosi che possono essere lesivi per la salute dell’uomo.

Analizziamo quindi quali sono i rischi derivanti dall’esposizione ad anidride carbonica e monossido di carbonio.

Quali sono gli indicenti?

Analizziamo tre casi differenti di esposizione all’anidride carbonica:

  • Il primo caso riguarda due operai che scendono nella stiva di una nave per recuperare, utilizzando un cingolato, delle granaglie di cereali sversate e sparse sul fondo. La fermentazione delle stesse aveva provocato una concentrazione di CO2 sufficiente a rendere l’ambiente e l’atmosfera asfissiante. I due lavoratori sono morti per asfissia, mentre un soccorritore è svenuto, ma è stato tratto in salvo;
  • Il secondo caso riguarda un operaio in cantina, salito su di una scala a pioli sulla sommista di una cisterna in fermentazione e che era svenuto proprio a seguito di una esalazione di CO2. A segutio dello svenimento il lavoratore è rimasto con il capo reclinato all’interno del recipiente ed è morto per asfissia;
  • Il terzo caso riguarda la discesa di un lavoratore in un una fossa di servizio agli impianti di trasporto automatico, ove si era accumulata, per gravità, CO2 sviluppatasi a seguito della fermentazione del mais stoccato in prossimità della fossa stessa. Il lavoratore, anchein questo caso, è morto per asfissia.

Vi sono inoltre altri due casi riguardanti l’esposizione al monossido di carbonio:

  • Il primo caso riguarda una fonderia di ghisa dove il lavoratore era entrato in un cubilotto spento per il rifacimento del refrattario, ma è rimasto intossicato da CO per tiraggio naturale. Fortunatamente è stato soccorso prontamente;
  • Il secondo caso riguarda una installazione di dispositivi di rilevazione e di allarme in alcune aree, all’interno di una fonderia di ghisa, soggete ad inquinamento da CO, due operatori della ditta incaricata dell’intervento sono rimasti gravemente intossicati perché soccorsi tardivamente.

Analizziamo le sostanze

L’Anidride Carbonica (CO2) è un gas incolore ed inodore presente nell’aria che tende ad accumularsi verso il basso. Il gas che viene utilizzato anche intenzionalmente all’interno dell’industria alimentare per conservare e congelare viene utilizzato anche come estingeunte nel trattamento dell’acqua ed in applicazioni medicali. Può anche formasi, non voluto, da fenomeni di combustione, di putrefazione, fermentazione (granaglie in presenza d’acqua), da dissociazione del bicarbonato di calcio, ecc…

Molti incidenti vengono segnalati in ambienti dove avvengono fermentazioni di sostanze alimentari.

Il Monossido di Carbonio (CO) è un gas incolore e inodore di densità simile all’aria in grado di formare facilmente miscele esplosive. Si produce da combustione in difetto di ossigeno. Gli incidenti determinati da questo gas avvengono soprattutto in ambito domestico, ad es. per malfunzionamento delle stufe o nel caso di camini otturati.

Come prevenire?

I fattori di rischio determinati dalla contaminazione non sono solo collegati alle sostanze inquinanti, ma sono anche dovuti ad una mancata formazione del lavoratore in ambiente confinato, inoltre eventuali rischi sono dovuti anche a:

  • Operazioni in quota;
  • Presenza di parti meccaniche in movimento;
  • Presenza di reti elettriche;
  • Presenza di atmosfere sotto-ossigenate;
  • Presenza di atmosfere infiammabili / esplosive;
  • Presenza di atmosfere inquinate da gas, fumi o vapori tossici derivanti dai prodotti contenuti e dai materiali introdotti, formatisi a seguito di reazioni impreviste, introdotti dalle utilities diffusi da stoccaggi contingui, liberatisi dal terreno, ecc…;
  • Presenza di atmosfere sovra-ossigenate;
  • Ingresso o presenza di liquidi;
  • Presenza di materiali solidi di piccola pezzatura che possono riversarsi o creare ‘ponte’ e franare;
  • Presenza di calore o di freddo eccessivi, umidità elevata;
  • Correnti elettriche o elettricità statica;
  • Presenza di microorganismi patogeni;
  • Scarsa visibilità.

Nella fase di indentificazione e valutazione dei pericoli potenziali ci si deve far carico non solo della particolari caratteristiche strutturali del luogo, ma anche del fatto che le condizioni iniziali possono cambiare rapidamente, anche a seguito di una influenza dell’ambiente circostante. Possono presentarsi combinazioni imprevedibili per presenza di più agenti con effetto concomitante o sequenziale (gas inerte, acqua, calore, ecc…).

Certi locali di normale uso possono, però, diventare accidentalmente ambienti confinati inquinanti, come nel caso di interventi di fumigazone, bonifica o di uso di estinguenti.