Arpa Puglia

Arpa Puglia è impegnata nell’attività di monitoraggio a livello regionale della concentrazione media di gas radon in aria in ambienti confinati. Tale monitoraggio consente di valutare l’esposizione e il rischio associato alla permanenza nell’ambiente degli occupanti. La valutazione del rischio è finalizzata alla salvaguardia e prevenzione della salute dei lavoratori e della popolazione generale; a tal fine, il D.Lgs. 241/2000, Capo III bis art. 10 sexies, pone in carico alle Regioni di individuare sul proprio territorio le Radon Prone Areas, ovvero le aree caratterizzate da elevata probabilità di alte concentrazioni di radon, informazione di base necessaria alla corretta pianificazione degli interventi di prevenzione e di risanamento.

A fronte di un superamento dei limiti di legge riscontrato in luoghi di lavoro, ARPA Puglia provvede ad informare le autorità di competenza. In caso di superamento dei limiti indicati dalla direttiva europea vigente in abitazioni, ARPA Puglia lo evidenzia all’utente fornendogli le informazioni utili perchè lo stesso possa intraprendere azioni volte alla riduzione della concentrazione di gas radon entro i limiti indicati dalla stessa direttiva europea.

Quali sono gli edifici in cui è obbligatorio effettuare le misurazioni?

La Legge Regionale n. 30 del 3 /11/2016 definisce i limiti riguardanti la concentrazione per le nuove costruzioni (art. 3) e i livelli massimi consentiti per gli edifici esistenti (art.4).

Riguardo a tutti gli edifici destinati all’istruzione, compresi asili nido e scuole materne, il livello massimo di gas radon presente nei locali dell’immobile non può superare i 300 Bq/mc misurato attraverso strumentazione passiva.  I locali aperti al pubblico, che siano seminterrati, interrati e locali a piano terra, esclusi edifici ad uso residenziale, vani tecnici e luoghi non occupati con continuità, devono attenersi comunque al limite massimo di 300 Bq/mc, salvo nel caso in cui la superficie non sia inferiore ai 20 mq e dotata di ventilazione adeguata. In quest’ultimo caso, però, non deve esserci collegamento strutturale con altri locali affinchè non sia superato il limite dimensionale previsto per l’esenzione

Chi deve eseguire le misurazioni di radon?

Gli esercenti attività, anche nel caso in cui siano in affitto, avrebbero dovuto avviare le misurazioni entro 90 giorni a partire dal 11/08/2017. La legge prevede due rilevazioni annuali e la trasmissione degli esiti entro un mese dalla conclusione del rilevamento al comune interessato e ad ARPA Puglia. In caso di mancata trasmissione delle misurazioni entro 18 mesi dalla data di entrata in vigore della legge, il comune dapprima intima la trasmissione delle misurazioni svolte entro 30 giorni, in caso di non trasmissione sarà sospesa la certificazione di agibilità.

Quali sono gli obblighi previsti per le nuove costruzioni?

Il progetto edilizio per le nuove costruzioni deve essere in grado di dimostrare la bassa probabilità di accumulo di radon nei locali e la relazione deve contenere:

  • indicazioni riguardanti la tipologia di suolo e sottosuolo,
  • indicazioni sui materiali di costruzione,
  • soluzioni tecniche adeguate in relazione alla tipologia di suolo e ai materiali impiegati per la costruzione, idonei ad evitare l’accumulo di gas radon nei locali.

Le misurazioni del livello di concentrazione di radon, secondo quanto previsto dall’art.4, devono essere avviate entro e non oltre sei mesi dal deposito della segnalazione certificata per l’agibilità e le caratteristiche tecniche risultanti devono essere mantenute in caso di successivi interventi edilizi.

Come deve essere effettuata la misurazione?

La misurazione della quantità di gas radon presente avviene tramite strumenti di monitoraggio a lungo termine basata sull’utilizzo di dispositivi passivi, i dosimetri.

Il più utilizzato è il Dosimetro CR-39 che registra la radioattività presente in tutti i locali e le costruzioni da monitorare. Ogni dosimetro è composto da una camera di diffusione in plastica e dal rilevatore, presente al suo interno e costituito da una resina di derivazione ottica sensibile alle radiazioni. Il dosimetro va posizionato lontano da porte, finestre, fonti di calore e impianti di aerazione a circa 1 metro dal pavimento e pareti, ad una altezza ottimale di 1.5 metri.Gas radon: cosa prevede il Decreto?