Stress Lavoro Correlato

L’Accordo Europeo del 2004 definisce lo SLC come una “condizione, accompagnata da sofferenze o disfunzioni fisiche, psichiche, psicologiche o sociali, che sacaturisce dalla sensazione di non essere in grado di rispondere alle richieste o di non essere all’altezza delle aspettative”.

Lo SLC è percepito dai lavoratori quando non si sentono in grado di rispondere alle richieste o alle aspettative riposte in loro.

L’individuo può essere esposto a condizioni di stress solo per periodi di breve durata, se tali periodi si protraggono l’individuo percepisce la condizione di stress come minacciosa e negativa in quanto supera le proprie risorse e capacità di farvi fronte.

In quali aziende si può riscontrare lo Stress Lavoro Correlato?

I fattori di rischio psicosociale sono anche percepiti nelle aziende “come più difficili da gestire rispetto ad altri; quasi un’impresa su cinque che riferisce di avere a che fare con clienti difficili o di essere soggetta a pressioni sui tempi indica di non avere le informazioni o gli strumenti adeguati per far fronte al rischio in modo efficace”. Problematica, quest’ultima, che riguarda soprattutto le micro e le piccole imprese: circa il 33 % delle imprese con oltre 20 dipendenti, nell’Unione Europea 28, “riferisce di avere un piano di azione per prevenire lo stress lavoro-correlato e la percentuale aumenta con l’aumentare delle dimensioni dell’impresa”.

Tuttavia, anche nelle medie e grandi imprese c’è una gestione critica del rischio: “appena poco più della metà delle imprese oggetto dell’indagine nell’UE (53%) riferisce di avere informazioni sufficienti su come includere i rischi psicosociali nelle valutazioni dei rischi”.

Qual’è la normativa di riferimento?

Il D. Lgs. 81/08, in linea con quanto già sottoscritto nell’Accordo Europeo del 2004 tra le quattro maggiori organizzazioni Europee (CEEP, UEAPME, UNICE, ETUC), aveva già anticipato la definizione dello studio dei criteri di prevenzione di questo rischio.

A Gennaio 2011, poi, è diventato obbligatorio per le aziende italiane effettuare la valutazione dello Stress Lavoro Correlato.

La Commissione Consultiva Permanente , con la Circolare del 18 Novembre 2010, ha imposto di ripetere la valutazione dello SLC con una frequenza non inferiore ai tre anni, i tempi si restringono nei casi in cui siano presenti particolari situazioni di disagio.

Quali sono i fattori di rischio?

  • Ritmo e carico di lavoro;
  • Ambiente di lavoro e attrezzature;
  • Orario di lavoro;
  • Organizzazione del lavoro;
  • Ruolo all’interno dell’organizzazione;
  • Autonomia decisionale e controllo;
  • Sviluppo di carriera;
  • Relazioni interpersonali sul lavoro;
  • Interfaccia casa/lavoro;
  • Precarietà del lavoro;
  • Squilibrio tra lavoro e vita privata;
  • Invecchiamento della forza lavoro;
  • Elevate richieste emotive sul lavoro;
  • Aumento della pressione e del carico di lavoro;
  • Processi di ristrutturazione aziendale.

Quali sono le eventuali sanzioni?

Le sanzioni prescritte al datore di lavoro o dirigente in caso di mancata valutazione dello Stress Lavoro Correlato sono le seguenti:

  • Per omessa redazione del DVR, violazione Art. 29, c.1, l’arresto da 3 a 6 mesi o ammenda da € 2.500 a € 6.400;
  • Per incompleta redazione del DVR con omessa indicazione delle misure ritenute opportune al fine di garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza è prevista una ammenda da € 2.000 a € 4.000.

Come si può prevenire e gestire il SLC?

Lo SLC e i rischi psicosociali devono essere valutati e trattati come tutti gli altri rischi che possono presentarsi sul luogo di lavoro.

Datori di lavoro, dirigenti, preposti e lavoratori potrebbero, per prevenire e/o ridurre il rischio SLC intervenire su più fronti:

  • Prevenzione collettiva di interfaccia con l’organizzazione, attraverso procedure di natura tecnica, procedurale, organizzativa, ergonomica, legate alla revisione della politica interna;
  • Prevenzione collettiva di interfaccia con i gruppi maggiormente a rischio;
  • Sorveglianza sanitaria dei singoli e/o dei gruppi a rischio;
  • Interventi di monitoraggio nel tempo.

Quali sono i benefici di un’efficace gestione dello SLC?

La collaborazione e la partecipazione attiva dei soggetti coinvolti nei processi di gestione e valutazione del rischio SLC permettono il raggiungimento di esiti positivi su più fronti:

  • I lavoratori sono più soddisfatti ed in una situazione di benessere;
  • La dirigenza ha una forza lavoro più motivata, sana e produttiva;
  • In azienda si riduce il tasso di assenteismo, infortuni e turnover, si può riscontrare un incremento della fidelizzazione dei lavoratori e conseguenti migliori prestazioni;
  • La società può riscontrare una riduzione di costi e oneri.