Il 12 febbraio 2020 l’Organizzazione mondiale della sanità ( OMS) ha identificato il nome definitivo della nuova malattia influenzale in COVID-19, abbreviazione per coronavirus disease 2019. L’agente eziologico è un nuovo ceppo di coronavirus, denominato provvisoriamente 2019-nCoV, non identificato prima nell’uomo.
Il rischio di trasmissione esiste solo se si è stati in stretto contatto con persone con riferimento a soggetti provenienti dalle zone a rischio. I sintomi più comuni sono febbre, mal di gola tosse secca, difficoltà respiratorie. Le informazioni fornite indicano che la malattia può decorrere in maniera lieve come una sindrome para-influenzale o evolvere in una forma severa con un quadro di polmonite soprattutto nei pazienti più deboli. Notizie che possono avere carattere rilevante sono quindi febbre o storia di febbre con associata tosse o sintomatologia respiratoria. Allo stato attuale non esiste un vaccino e la terapia è specifica per i sintomi del paziente.
Le raccomandazioni per ridurre l’esposizione e trasmissione della malattia sono:
- Mantenere igiene delle mani, tramite lavaggio con acqua e sapone e/o con soluzioni alcoliche per un tempo di 60 sec. come da buona prassi. (si rimanda alle raccomandazioni del lavaggio delle mani per l’influenza).
- Non toccarsi occhi, naso e bocca con mani non pulite.
- Evitare i contatti con persone affette da sindrome influenzale (tosse o starnuti)
- Igiene delle vie respiratorie, (starnutire o tossire in un fazzoletto usa e getta).
- Lavare frequentemente le mani.
- Igiene degli alimenti preferendo i cibi cotti e ben lavati.
- Nelle zone considerate a rischio è consigliato incentivare il telelavoro.
Per i viaggiatori è raccomandato, inoltre, di:
- vaccinarsi contro l’influenza almeno due settimane prima della partenza, in modo da rendere più semplice la diagnosi e la gestione dei casi sospetti, dati i sintomi simili tra coronavirus e influenza, evitare la coesistenza dei due virus in uno stesso organismo e ridurre l’accesso al pronto soccorso per le complicanze da influenza;
- posticipare i viaggi non strettamente necessari nelle aree;
- evitare il contatto diretto con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute;
- lavarsi spesso le mani, soprattutto dopo il contatto diretto con persone malate;
- evitare di visitare mercati ittici o di animali vivi;
- evitare il contatto diretto con animali da allevamento o selvatici vivi o morti;
- rispettare l’igiene respiratoria se si hanno sintomi di infezione respiratoria acuta: evitare contatti ravvicinati, coprire starnuti e colpi di tosse con un fazzoletto, preferibilmente monouso, indossare una maschera chirurgica e lavarsi le mani.
Se ci si reca all’estero è sempre utile ottenere informazioni sanitarie sul paese in cui si è diretti. Qualora una persona sviluppi sintomi respiratori (tosse, mal di gola, difficoltà respiratorie) mentre si trova nelle aree a rischio all’estero, dovrebbe rivolgersi immediatamente a un medico telefonicamente. Per qualsiasi necessità contattare l’Ambasciata o il Consolato del proprio Paese.
Se nelle due settimane successive al ritorno da aree a rischio si dovessero presentare sintomi respiratori (febbre, tosse secca, mal di gola, difficoltà respiratorie) a scopo precauzionale: contattare il numero telefonico gratuito del Ministero della Salute 1500; indossare una maschera chirurgica se si è in contatto con altre persone utilizzare fazzoletti usa e getta e lavarsi le mani regolarmente. In caso di dubbi non esitate a contattare telefonicamente il proprio Medico di fiducia o il proprio Medico Competente.
Il Ministero della Salute invita i cittadini a recarsi nei pronto soccorso o nelle strutture sanitarie e a chiamare i numeri di emergenza soltanto se strettamente necessario. La collaborazione dei cittadini è fondamentale per fronteggiare l’ emergenza Coronavirus. Al riguardo anche i medici di famiglia stanno aumentando la propria disponibilità telefonica. A tutti i medici della medicina generale è stata fornita in queste ore una scheda di triage telefonico da utilizzare per porre ai pazienti, sospetti di un contagio da Covid-19, domande con le quali fare una prima diagnosi.
Fonte: puntosicuro.it