Il BurnOut è generalmente definito come una sindrome di esaurimento emotivo, di depersonalizzazione e derealizzazione personale, che può manifestarsi in tutte le professioni con implicazioni relazionali molto accentuate.
Quanto descritto è conseguenza di un deterioramento che influenza in una prima fase valori, dignità, spirito e volontà delle persone colpite, per poi diventare anche un esaurimento di tipo fisico.
Quali sono le origini del BurnOut e le professioni più frequentemente colpite?
Il burnout può essere considerato un tipo di stress lavorativo, per la prima volta riconosciuto da Maslach e Leiter, due psicologi che negli anni ‘70 hanno cominciato a studiare il fenomeno all’interno di un reparto di igiene mentale. Molti operatori sanitari, sottoposti ogni giorno ad un grande sforzo psicologico e fisico per assistere i malati, presentavano i sintomi del problema.
La perdita di interesse da parte degli operatori verso le persone a cui si presta assistenza è il primo sintomo che colpisce le “professioni di aiuto”, nello specifico medici, infermieri, operatori sanitari, psicologi, educatori, fisioterapisti, insegnanti, vigili del fuoco, forze di polizia, ma anche avvocati e giornalisti. Ciò che accomuna le professioni elencate sono il rapporto ed il contatto con il pubblico costante, oltre che la finalità di aiutare gli altri. In questi casi l’interazione tra il lavoratore e la sua utenza, infatti, è continua, costante e molto impegnativa dal punto di vista professionale ed umano. Il lavoratore può essere coinvolto emotivamente al punto tale da non riuscire a non pensare, una volta tornato a casa, a quanto accaduto durante la propria giornata lavorativa.
Come si manifesta il BurnOut?
Il BurnOut si può manifestare attraverso:
- Un progressivo deterioramento dell’impegno nei confronti del lavoro che inizialmente appare importante, ricco di prospettive ed affascinante, poi diventa sgradevole, insoddisfacente e demotivante;
- Un deterioramento delle emozioni, quando entusiasmo, motivazione e piacere svaniscono e sono sostituiti da rabbia, ansia e depressione;
- Un problema di adattamento tra la persona e il lavoro, quando i singoli individui percepiscono questo squilibrio come crisi personale piuttosto che come un problema legato al proprio posto di lavoro.
Quali sono le componenti del BurnOut?
Il BurnOut è costituitio da tre dimensioni, che non necessariamente si verificano contestualmente:
- Esaurimento, si tratta dell’energia “persa” dal lavoratore in seguito alle eccessive richieste di lavoro o a cambiamenti significativi. Una volta oltrepassato il limite a livello fisico ed emozionale l’individuo diventa incapace di rilassarsi ed avere la giusta energia per affrontare nuovi progetti, nuove persone e nuove sfide;
- Cinismo, è l’entusiasmo perso che porta ad assumere un atteggiamento freddo e distaccato verso il lavoro ed i suoi colleghi. L’individuo tende a proteggersi da esaurimento e delusione diventando indifferente;
- Inefficienza, il senso di inadeguatezza e l’incapacità di essere performanti impedisce di fare progressi portando l’individuo a sentirsi oppresso e non fiducioso nelle proprie capacità.
Quali sono le cause del BurnOut?
Le persone che hanno maggiori probabilità di sperimentare il BurnOut si ritrovano in azienda nelle seguenti situazioni:
- Sovraccarico di lavoro;
- Mancanza di controllo;
- Inciviltà e bullismo;
- Problemi amministrativi;
- Gratificazioni insufficienti;
- Crollo del senso di appartenenza;
- Assenza di equità;
- Valori contrastanti;
- Scarsa remunerazione.
Il BurnOut spesso non è controllato all’interno delle organizzazioni ed i lavoratori sono lasciati a gestire autonomamente i propri problemi, pertanto la migliore soluzione possibile in risposta al BurnOut sarebbe lasciare il proprio lavoro.
Come fare per capire se è il caso di lasciare il proprio lavoro?
Ci sono quattro domande specifiche che sarebbe il caso di porsi per capire se lasciare o meno il proprio lavoro attuale.
- Il tuo lavoro/datore di lavoro ti consente di essere la migliore versione di te stesso? Il lavoro dovrebbe, infatti mettere valorizzare i punti di forza dell’individuo e spronarlo a dare sempre il massimo.
- Il tuo lavoro/datore di lavoro è allineato con i tuoi valori ed interessi? E’ importante che ci sia un adattamento tra i propri valori ed interessi e le esigenze dell’azienda, in modo da riuscire a trovare più facilmente un significato ed uno scopo al tuo lavoro migliorando il rendimento.
- Come vedi il futuro la tua azienda? Valutando se ci sarebbe la possibilità di migliorare la propria posizione lavorativa negli anni ed il comportamento dei colleghi che sono in azienda da più tempo, si può facilmente avere un’idea della propria prospettiva futura.
- Quanto ti costa il BurnOut? E’ importante sapere che ci sarebbero ripercussioni anche nella propria vita privata, oltre che sulla propria salute e sul rendimento.
In questo modo potrai serenamente valutare la situazione attuale per capire se il lavoro svolto è quello giusto e consente, ogni giorno, di arricchirsi e migliorarsi.
Se così non fosse, sarebbe il caso di mettersi all’opera e cercare nuove opportunità lavorative.