L’Alternanza Scuola-Lavoro è una esperienza formativa che unisce sapere e saper fare, orienta le aspirazioni dei giovani e apre la didattica al mondo esterno
Con la riforma della Buona scuola approvata nel 2015 si è deciso di inserire nell’ultimo triennio delle scuole superiori un percorso di studio obbligatorio da svolgere all’interno di aziende, enti locali, musei, istituzioni (sia pubbliche che private) con una durata che varia in questo modo:
- 200 ore per tutti i licei;
- 400 ore per tutti gli istituti professionali.
Questa manovra è stata attuata dal Ministero allo scopo di incrementare le opportunità di lavoro e le capacità di orientamento degli studenti (Comma 33 della Legge 107). Le ore di lavoro previste sono a tutti gli effetti ore di lezione e possono essere svolte anche oltre l’orario scolastico ed anche all’estero.
L’anno scolastico 2017/2018 è il secondo anno in cui è attuata l’alternanza scuola-lavoro e fino ad ora un milione di studenti è stato coinvolto nell’iniziativa.
Come avviene la scelta dell’Azienda dove i ragazzi effettueranno le proprie ore di alternanza scuola-lavoro?
Le ore di alternanza fanno parte di una offerta formativa di ogni scuola che sceglie i progetti più adatti all’indirizzo di studio dei propri studenti.
La legge istituisce un “Registro nazionale presso le camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura” con “le imprese e gli enti pubblici e privati disponibili a svolgere i percorsi di alternanza”: il preside sceglie e stipula convenzioni ed accordi.
Al termine di ogni anno il preside deve redigere una scheda di valutazione della struttura scelta.
Che tipo di lavoro fanno i ragazzi durante l’alternanza scuola-lavoro?
Il punto più controverso e contestato dagli studenti è proprio riguardo il ruolo degli studenti-lavoratori all’interno delle aziende.
Secondo quanto redatto dal Ministero dell’Istruzione: “L’alternanza è una opportunità formativa e gli studenti non devono sostituire figure professionali”.
La realtà però è stata completamente differente, si è parlato di “sfruttamento”, con i ragazzi “parcheggiati” in una stanza per una settimana o messi a cucinare patatine fritte o a servire ai tavoli nei fast food.
Alcuni ragazzi hanno anche contestato l'”ambientazione”, ovvero alunni di un liceo linguistico assegnati come commessi in un negozio di scarpe. Ciò evidenzia che l’alternanza, specie per quel che riguarda i liceali, sia tutta da rivedere.
L’obbligo imposto anche per i licei ha evidenziato delle lacune, anche da parte dei presidi, di individuare un percorso di stage nelle aziende che sia adeguato all’alunno, di fatti i percorsi sembravano al quanto improvvisati.
Un caso emblematico è stato quello del Liceo Scientifico Newton a Roma, dove gli studenti lavorano in un call center da più di due settimane. Secondo l’UDS il 40% degli studenti ha subito violazioni dei diritti sul luogo di lavoro.
Chi effettua i controlli?
La Legge ha previsto che siano presenti due “tutor” uno interno alla scuola ed uno esterno che si occupi dell’accoglienza degli studenti.
Spesso, però, come spiega Fabrizio Reberschegg della Gilda degli Studenti “chi si dovrebbe occupare di assistere i ragazzi in azienda non è formato per farlo, non ha le competenze adatte e specie se si tratta di una piccola realtà non ha neanche il tempo per farlo”. Per quel che riguarda il tutor interno invece “dovendo gestire tutte quelle ore di alternanza per tutti quegli studenti, rischia di non riuscite a controllare che i progetti siano effettivamente quelli promessi”.
A fine mese però le cose cambieranno, secondo la Ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli, partirà “la piattaforma di gestione dell’alternanza” ove tutto sarà disponibile online e quindi più “trasparente”, con un “bottone rosso” per segnalare eventuali problemi: è importante e serio fare in modo che le situazioni anomale posano essere rilevate in tempo reale.
I Sindacati vedono in modo negativo l’attuale riforma
E’ già operativa una piattaforma digitale (www.alternanza.miur.gov.it) che dovrà rendere più semplice la gestione delle attività e a studentesse e studenti di segnalare i casi i cui non venga rispettato il patto formativo siglato.
Il Miur ha, inoltre, formato cento docenti, distaccati presso i venti uffici scolastici regionali e creato una task force centrale presso il ministero di dieci persone.
I centodieci docenti hanno il compito di occuparsi delle esperienze formative che non tornano, delle segnalazioni arrivate alla piattaforma, ed infine saranno presenti mille tutor dell’Agenzia Nazionale per le Politiche del Lavoro attivo, istituita con il Jobs Act: 250 tutor saranno operativi da Gennaio.
Per poter attivare la convenzione con le scuole i ragazzi dovranno svolgere un corso di formazione sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, un patto di integrità che le strutture ospitanti dovranno seguire per poter attivare le convenzioni con le scuole.
E’ stato attivato anche un osservatorio dedicato da istituire presso il Ministero dell’Istruzione che dovrà produrre ogni anni un rapporto riguardo il progetto alternanza scuola-lavoro.
La Ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli ha così commentato:
La giornata di oggi non è un punto di arrivo, quanto piuttosto un momento di rilancio dell’alternanza scuola-lavoro. Quello che mettiamo oggi a punto è un sistema di accompagnamento e di facilitazione dell’Alternanza, che ha come obiettivo quello di supportare il grande lavoro delle scuole, dei dirigenti scolastici e dei tutor, delle strutture ospitanti nella progettazione e nella gestione dei percorsi, in modo da offrire a studentesse e studenti tutte le garanzie per un sistema con più qualità, trasparenza e responsabilità da parte di ognuno.
L’Alternanza, non è uno stage, un tirocinio, un apprendistato. E’ un momento in cui si impara, fuori da scuola ed anche attraverso la pratica, quello che serve ad arricchire il percorso di crescita e le competenze di studentesse e studenti, è una modalità didattica innovativa e preziosa, che deve essere elemento di qualità dei percorsi di istruzione, per tutte e per tutti.
Francesco Sinopoli, segretario della FLC CGIL si è così espresso:
Il Miur non tocca il numero delle ore obbligatorie, non modifica percorsi pesantemente ancorati alle presunte esigenze del mercato del lavoro, aggrava norme che favoriscono lo sfruttamento dei ragazzi in Alternanza in sostituzione di lavoratori retribuiti, non dà certezza sulla gratuità dei percorsi per studenti e famiglie. Il tema sarà uno degli argomenti più rilevanti su cui si giocherà la partita delle prossime elezioni politiche, dal momento che poco meno della metà degli studenti in Alternanza potrà esercitare il diritto di voto.
Quali sono le novità approvate?
- E’ stata approvata la Carta dei Diritti e dei Doveri delle studentesse e degli studenti in alternanza, prevista dalla legge 107 del 2015, che viene pubblicata oggi sul sito del MIUR e che è stata scritta assieme alle rappresentanze studentesche. La Carta garantirà: l’accesso ad una formazione personalizzata e coerente con il piano degli studi, da svolgere in un ambiente di qualità, con obiettivi di apprendimento chiari; un’informazione completa sul progetto, che deve prevedere un tutor scolastico e uno nella struttura ospitante, per seguire studentesse e studenti passo dopo passo; la formazione sulla normativa sanitaria e sulla sicurezza sul lavoro; il diritto ad esprimere un giudizio sull’efficacia e sulla coerenza del percorso.
- E’ stata attivata la piattaforma online per l’Alternanza per semplificare la gestione quotidiana, il monitoraggio e la valutazione dell’Alternanza da parte di studentesse e studenti, scuole e strutture ospitanti. Sarà, inoltre, presto disponibile anche il modulo di formazione obbligatoria sui diritti dei lavoratori e delle lavoratrici che sarà predisposto dal MIUR, in collaborazione con il Ministero del Lavoro.
- Il bottone rosso permetterà a studentesse e studenti di segnalare eventuali criticità che impediscono il corretto svolgimento dei percorsi. Tutto il processo sarà tracciato, trasparente e avrà tempi chiari.
- La task force nazionale avrà a disposizione 110 docenti attivi presso gli USR (100) e la struttura centrale del Ministero (10). Servirà per gestire e risolvere le segnalazioni di studentesse e studenti arrivate attraverso il bottone rosso.
- 1000 tutor ANPAL che sosterranno le scuole nella costruzione di reti territoriali per l’Alternanza, 250 saranno operativi a Gennaio e altri si aggiungeranno in seguito.
- Il patto di integrità che dovranno sottoscrivere le strutture ospitanti per poter attivare le convenzioni con le scuole, garantendo il rispetto della normativa fiscale e anti-corruzione.
- Il rafforzamento della formazione per le docenti e i docenti che svolgono funzioni di tutor dedicati all’alternanza perché offrano percorsi di alternanza sempre migliori.
- Un osservatorio nazionale per l’alternanza scuola-lavoro di qualità che sarà istituito presso il MIUR ed avrà il compito di monitorare l’evoluzione qualitativa dei percorsi di alternanza.